c'è un intruso!

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come fregare il cacciatore

domenica 18 aprile 2010

MANEGGIARE CON CURA

Questa è un'avvertenza gentile a mio avviso,in genere è riferita a oggetti fragili,sostanze pericolose o tossiche,mai
 ad esseri viventi,agli animali, ai bambini,a persone del più svariato genere e colore
Perchè non estendere questa semplice e disarmante dicitura anche a noi stessi?
Mi piacerebbe essere maneggiata con cura,io ci provo con gli altri,per esempio con le persone malate o anziane cerco di farlo ed è faticoso farlo, spesso è  a senso unico,ma non mi viene diverso!
Ogni tanto trovo un'anima gemella,ma è raro..Non è bello vivere con fatica,non è bello guardarsi le spalle,fare i conti,soppesare le parole, diffidare a priori non è nel mio carattere eppure giorno dopo giorno mi ritraggo,ma che brutta sensazione, che brutta vita..Non avessi i miei maneggiatori gentili sicuri e costanti,non sarei qui a scrivere.
Maneggiare con cura,tenere la vita altrui tra mani caute e accoglienti..
Con eccezioni assolute eh, gentilezza non è masochismo,con certuni non c'è storia,è obbligatoria la clava.

2 commenti:

luxus ha detto...

non si può e non si deve vivere con la fatica della continua diffidenza.
qualche volta basta il coraggio di lasciar andare, di lasciarsi scivolare addosso le cattive maniere altrui e compensarsi con un'attenzione nuova per se stessi, pur continuando a trattare gli altri come vorremmo esser trattati.
che non vuol dire porgere l'altra guancia.
ma solamente lasciare che gli altri avvertano che siamo noi per primi il nostro "soggetto d'amore", che ci rispettiamo, che non ci facciamo violenza costringendoci a subire la frequentazione di persone che ci ispirano diffidenza.

inizialmente si fa fatica, ma poi con un po' di allenamento, la strada è tutta in discesa...
e gli amici sono degli ottimi trainers ;)
un abbraccio

Tullix ha detto...

luxus ha detto benissimo ("non ti curar di lor ma guarda e passa"). Aggiungerei che vale la pena di fare un po' di lavoro per "allenare" la percezione dei propri simili veri (e non quelli che ne hanno solo le sembianze) che vale la fatica di accudire e coltivare, con cura, appunto. E poi, come cantava Guccini, "a culo tutto il resto".