c'è un intruso!

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come fregare il cacciatore

martedì 8 giugno 2010

Schiavi di Roma ladrona

Non intendo parlare di un calciatore coatto che ha pensato bene di modificare l'inno nazionale, ma di una cosa che mi è capitata ieri postando un commento su un blog. Scrivendo la parola "Padania" il correttore ortografico automatico me la ha sottolineata in rosso, segnalandomela come sospetta. Ho pensato: "Wow, guarda quanto l'intelligenza artificiale è diventata intelligente", poi, siccome la piattaforma del post era wordpress, ho pensato che fosse un limite suo, ma la stessa cosa si è ripetuta per la piattaforma blogger, poi per il wordprocessor di OpenOffice.org su Mac e su Windows e persino per Word di Office di Microsoft per Mac e anche per Windows (per il quale una certa condiscendenza per la Lega mi sarebbe sembrata possibile, ma confesso la mia prevenzione macchista). Certo, i correttori ortografici si limitano a controllare se una parola esiste nel loro dizionario di riferimento, però posso assicurarvi che parole sicuramente non di uso corrente tipo "enfiteusi" o "usucapione" non provocano nessuna segnalazione. Ho pensato anche che fosse una questione di accenti, che magari l'ortografia giusta fosse "Padanìa", con l'accento sulla i, invece che "Padània", ma no (per inciso, andando a cercare titoli di libri contenenti la parola in questione mi sono imbattuto in questo: Entità fatate della padania - sic -. Ovvero trattato dei draghi, fate, folletti e di altre strane creature che possono apparire in questa terra, dei loro usi e costumi e di alcune loro gesta ed imprese di Alberta Dalbosco e Carla Brughi, Terra di Mezzo, 2005. Dall'uscita a oggi sono passati cinque anni e sicuramente il libro necessita di alcuni aggiornamenti relativi a strane creature, dai troll alle trote...). E' proprio che tutti i correttori automatici sono asserviti a Roma ladrona: urge un federalismo ortografico.
Comunque tra la versione "Padània" e quella "Padanìa" credo sia meglio la seconda, anche solo per una questione di rima: "Padània" è difficile da far rimare, mentre "Padanìa" viene benissimo. Ad esempio, in lumbard:
Padanìa, Padanìa,
va' da' via
el cu.

3 commenti:

Sleeper ha detto...

Un libro sui troll e e le trote padane sarebbe davvero stupendo da fare leggere ai bambini, giusto per fargli capire a cosa devono stare attenti attraversando le lande desolate del nord Italia.

Zio Scriba ha detto...

Be', i correttori ortografici, che di solito sono dei perfetti cretini, stavolta si sono riscattati: la Padania, in effetti, NON ESISTE!

Quanto ai calciatori (nel ricordare anche qui la splendida sentenza di Boskov "testa di calciatore solo buona per cappello") io dico che 'sto cacchio di inno (come quasi tutti gli inni brutto, violento e scimmion-coglion-guerresco) bisognerebbe VIETARGLI di cantarlo, con buona pace di tutti quei patetici capoclasse rincoglioniti che fra qualche giorno inonderanno i giornali di lettere sui calciatori che cantano o non cantano l'inno. Per il semplice motivo che sommando l'assurdità barocca del testo all'ignoranza lobotomizzata dei pedatori, ogni volta saltan fuori perle umoristiche tipo il monarchico "Stringiamoci a corte" invece di "Stringiamci a coorte"...

Tullix ha detto...

@ Sleeper: e se poi rimangono traumatizzati, riprendono a fare la pipì a letto e da adolescenti studiano da serial killer?

@ Zio Scriba: sulla bruttezza, violenza e scimmion-coglion-guerrescheria dell'inno non posso che convenire, specialmente se cantato nella versione integrale (la terza e la quinta strofa sono tremende). Ricordo una splendida esibizione di Franco Nebbia a metà degli anni sessanta che cantava l'inno sull'aria di "Sapore di sale" e questa sull'aria di "Fratelli d'Italia": funzionava benissimo in entrambi i casi e qualcosa avrà pure voluto dire...