c'è un intruso!

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come fregare il cacciatore

martedì 9 novembre 2010

Boicottiamo le calze del gruppo OMSA? SI'.

"Lo stabilimento di Faenza (RA) sta per essere chiuso, non per mancanza di lavoro, ma per mettere in pratica una politica di delocalizzazione all’estero della produzione. Il proprietario dell’OMSA, il signor Nerino Grassi, ha infatti deciso di spostare questo ramo di produzione in Serbia, dove ovviamente la manodopera, l’energia e il carico fiscale sono notevolmente più bassi.
Questa decisione porterà oltre 300 dipendenti, in maggior parte donne e non più giovanissime, a rimanere senza lavoro. Le prospettive di impiego nel faentino sono scarse e le autorità hanno fatto poco e niente per incentivare Grassi a rimanere in Italia o per trovare soluzioni occupazionali alternative per i dipendenti, salvo poi spendere fiumi di parole di solidarietà adesso che non c’è più niente da fare.
Da giorni le lavoratrici stanno presidiando i cancelli dell’azienda, al freddo, notte e giorno, in un tentativo disperato di impedire il trasferimento dei macchinari, (tentativo documentato anche da Striscia la Notizia sabato scorso, ma ad onor del vero il servizio è stato brevissimo e piuttosto superficiale).
Personalmente, non sono coinvolta nel problema, ma trovo sempre più allucinante che in Italia non esistano leggi che possano proteggere i lavoratori dall’essere trattati come mere fonti di reddito da lasciare in mezzo a una strada non appena si profili all’orizzonte l’eventualità di un guadagno più facile.
Le lavoratrici OMSA invitano tutte le donne ad essere solidali, boicottando i marchi Philippe Matignon – Sisi – Omsa – Golden Lady – Hue Donna – Hue Uomo – Saltallegro – Saltallegro Bebè – Serenella


Questo appello è di parecchi mesi fa, l'ho trovato in rete, avevo bisogno di sapere quali marchi boicottare, perchè questo voglio fare, NON COMPERARE QUESTE CALZE.
Il signor Nerino Grassi sta producendo calze in Serbia dove le operaie costano meno della metà che in Italia, dove non paga tasse, eppure le sue calzette sono in questi giorni in vendita in Italia ALLO STESSO PREZZO DI PRIMA, E ANCORA CON LA DICITURA "made in Italy". Intanto le ragazze di Faenza son lì sgomente e senza lavoro, senza futuro, ma la cosa più brutta è che sono senza fiducia; come fai ad averne ancora dopo una porcata del genere? Le ho viste ad Annozero e in qualche tg, sono persone che non riescono a credere di non poter essere più orgogliose del loro lavoro, erano donne che facevano, cucivano calze, le calze che ci proteggono dal freddo ma che ci fanno le gambe belle, era un orgoglio vero, mica pizza e fichi.


Allora, caro sig.Nerino Grassi, sappia che io e di sicuro tutte le donne italiane (tranne certune) le sue calze non le compreremo. Nerino, non ci sottovaluti, noi donne siamo capaci di qualsiasi cosa, lei non ha idea di cosa riusciamo a combinare soprattutto da INCAZZATE.

2 commenti:

pollywantsacracker ha detto...

di sta cosa ne ho parlato anch'io un mesetto fa, sarà che sono di Faenza...il boicottaggio mi pare risalga a qualche mese fa, ma purtroppo da allora, a quanto ne so, non è cambiato nulla.

stellarossa ha detto...

non ci crederai ma ho letto il tuo commento un nanosecondo dopo aver riletto con molta amarezza, il post. Mi dispiace non sai quanto che di questa cosa non si sia praticamente mai parlato.
Se riesco metto un banner fisso,se riesco… Ma come è la situazione a Faenza per le ragazze Omsa, adesso?
Non mi faccio illusioni sul loro lavoro, però il padrone è da castigare,oh se lo è!!