c'è un intruso!

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come fregare il cacciatore

venerdì 7 gennaio 2011

Monocolo epifanico


e poi cE questa storia dellepifania ke tutte le feste si porta via e viene dodici giorni dopo il natale e dovrebbe rievocare larrivo di questi re magi alla capanna oppure grotta oppure grotta stalla seguendo la stella per dodici giorni per strade e deserti su cammelli ma forse dromedari ke sono pure piU scomodi ke almeno nei cammelli ti piazzi in mezzo alle gobbe e ki ti sposta piU e magari ci puoi pure fare un sonnellino se lanimale E bene addestrato perO i cammelli venivano da piU in lA a oriente tipo deserto del gobi ma li conoscevano di sicuro altrimenti come facevano a passare per la cruna dellago sarebbero stati i dromedari piU facili da far passare piuttosto ke i rikki nel regno dei cieli ke almeno su questa cosa avevano le idee kiare anche se poi magari era tutto un errore di traduzione e cammello era in realtA camelos cioE una corda che aveva un pO piU di senso no piuttosto ke spingere il povero cammello in questa fottuta cruna ke poi spingi spingi riskiava di rimanere incastrato tra una gobba e laltra mentre andava di certo meglio come cavalcatura per questi re magi ke forse anke loro arrivavano da piU oriente e peraltro dodici giorni di viaggio fanno una bella distanza anke se bisognerebbe sapere quanti kilometri lora fanno queste bestie e per quante ore vanno avanti comunque dodici giorni saranno stati minimo minimo millecinquecento duemila kilometri ke si arriva giusto dalle parti dellafganistan anke se bisognerebbe pure calcolare le fermate tecnike per approvvigionarsi dei doni ke loro ce lavranno pure avuto lI a disposizione perkE a fare i re magi si doveva guadagnare bene anke solo con le previsioni del tempo e gli oroscopi piU un tot di medicina alternativa e sciamanesimi vari niu eig e di incenso si doveva fare un gran uso visto poi ke il grosso degli abitanti facevano i pecorai e a raggrupparne un pO in un tempio si favorivano certo visioni mistike e cadute in trans ma anke semplici svenimenti cosI lincenso aiutava ed era misticissimo ma la mirra la mirra erano cazzi ke tu kiedevi e ti guardavano strano e pensavano ke volevi della birra ke era invece ben conosciuta giA dallepopea di gilgamesc e pare ke i babilonesi ne usassero trentaquattro tipi diversi e veniva bevuta mica gelata ke non cerano i frigoriferi e invece dovevi precisare non birra mirra mirra con la emme come merda ke in effetti era amarissima come dalla radice semitica mrr ed era una resina ke veniva usata per la tosse e ci cavavano fuori pure un profumo dolciastro ke ogni cognata in carenza didee a regalato almeno una volta negli ultimi anni ke tu te lo spruzzi come dopobarba per esempio e ti sembra di essere appena uscito da un bordello di aleppo e per strada vieni minimo abbordato da tre transessuali alti un metro e novanta e con quarantasei di piede ma la usavano anke per le imbalsamazioni e come conservante per i cadaveri cosI ke il povero gesUbambino di fronte al dono del magio come minimo si sarA toccato i piccoli zebedei kiedendosi chi era il gaffur visto che i magi tali erano in quanto anke prevedevano il futuro ma su questo le notizie sono un pO contraddittorie anke se pare ke si kiamassero rispettivamente melkiorre gaspare e baldassarre ke ai nostri giorni sarebbero poi markionne col suo coscmar di cascmir ke invece delloro porta il piombo e gasparri ke al posto dellincenso offre un bel lacrimogeno mentre il terzo sarebbe baldassarri ke E un senatore del gruppo di futuro e libertA con laria triste e un pizzo tipo repubblica di salO e in quanto il piU sfigato di tutti E quello giusto per portare sempre la mirra con tutti gli scongiuri del caso

9 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Aiuto! le kappa! :D

Pensa che quando vedo nei blog quel sacrosanto gadget che recita "No K, io scrivo in italiano" subito mi sento in colpa per essere titolare del "Linkazzo del skritore". Chi glielo spiega, a quelli che non mi conoscono, che la cosa non solo è ironica, ma soprattutto è un omaggio al mio giornalino liceale "L'Inkazzo Periodiko", e che a quei tempi la maledetta kappa la usavo SOLO IO (a parte quelli che scrivevano Kossiga boia sui muri?)

Però se hai voluto parodiare le menti devastate dagli sms sei stato troppo buono: quelli sono capaci di genialità del tipo "te lo detto" al posto di "te l'ho detto", per non parlare di nn al posto di non, che io ci vedo sempre una dichiarazione di paternità: figli di NN... :D

Anonimo ha detto...

Tullozzo, questa è memorabile, memorabile!
caduta in trans mi ha fatto attorcigliare sulla sedia.

COMUNQUE! per rispondere a Zio Scriba, perché il "centrare" al posto di "entrarci"?
Con inusuale (ma non troppo rara) variante "c'entrarci"

Lidia

stellarossa ha detto...

ho le lacrime agli occhi ( e dove senno'? perchè è così scemo questo modo di dire? ) per il gran ridere,mi sento anche sollevata,avevo pensato che nottetempo qualche malvagio ti avesse posseduto.Voglio dire tu, tu che scassi i miei sacri zebedei per le virgole e mi hai pure regalato il manualetto sul loro uso..
Poi mi dici quanto ti è costato scrivere così !
Fantastico pezzo,sul serio, bravissimo sei.

stellarossa ha detto...

monocolo sta per monologo,yuppi..a rileggerlo continuo lo sghignazzo sei un genio accidenti.

stellarossa ha detto...

Odio dirlo e lo sai,ma le associazioni mentali sono libere mica per nulla e allora mi è venuto in mente Joyce e… vediamo se la sai: il vecchio amante di una magnifica attrice in un vecchio e magnifico film di Bergman,Ingmar Bergman.
E poi quale joyce? forse il Finnegans'Wake,ma anche l'Ulisse.Un sacco di gente borbotta nel dormiveglia...

Tullix ha detto...

@ Zio Scriba
Niente a che vedere con gli sms, che userò - se va bene - tre volte l'anno, rispettando rigorosamente la punteggiatura, gli accenti ed evitando come la peste le abbreviazioni omologate. No, qui ho voluto fare solo un piccolo esercizio di "flusso di coscienza" usando una forma di monologo interiore fonetico-mimetico: quando parli mentalmente con te stesso (non quando pensi, che spesso è un meccanismo più complesso in cui si intrecciano ragionamenti e immagini) percepisci degli insiemi di suoni che per te hanno significato, ma non percepisci virgole, punti e virgole, punti e tutto il resto, compresi apostrofi e accenti, che noti solo per un'intensità diversa (da qui l'uso della lettera maiuscola per rendere l'accento); la mancanza di apostrofi aumenta l'ambiguità di riproduzione (per cui "l'oro" diventa "loro"), ma genera anche possibilità di interpretazioni diverse. C'è poi la questione dell'"h" che nel linguaggio scritto ha una funzione di servizio (permette di usare due consonanti in meno per c e g: ce, ci, che, chi e ge, gi, ghe, ghi; e disambigua nell'uso del verbo "avere"), ma è muta foneticamente ("essi hanno" suona esattamente come "essi anno"): una soluzione parziale è quella di usare la "k" che però è quasi totalmente sputtanata dai devastati che la usano anche al posto della "c" seguita da a, o, u (l'orrido TVKB, dove K sta per Kasino che una volta stava per confusione e adesso vorrebbe essere un'unità di misura infinita: continuo a propendere per il primo significato). E con la "g" come la mettiamo? (e difatti mi sono guardato bene da usare parole tipo "gheriglio" o "ghigno"). E lasciamo perdere le questioni su "gl" e "gn" e "s" e "z".
Insomma una faticaccia che porta al paradosso di inventare delle mediazioni convenzionali proprio per cercare di rendere un'immediatezza.

@ Lidia
Da quello che ho scritto a Zio Scriba avrai capito che quel "cadute in trans" era la trascrizione fonetica di "cadute in trance" (come prima "niu eig" stava per "New Age"), però il fatto che abbia usato proprio quella locuzione invece, che so, di "cadute in deliquio" qualcosa vorrà dire, vero che si trattava di un tempio...

@ Stellarossa
Come ho detto sopra in effetti è stato un po' faticoso e per niente spontaneo. Una tipologia/topologia di lacrime mi sembra un bel concetto da sviluppare: "ho le lacrime al mento", "ho le lacrime ai coracondili", "ho le lacrime ai metacarpi", ecc.).
Per quanto riguarda Joyce (si parvulissima licet), era quello dell'ultimo capitolo dell'"Ulisse", quello col monologo di Molly Bloom (più il discorso sulla fonetica fatto sopra). Per il "Finnegans Wake" stiamo lavorando.
"Sorrisi di una notte d'estate" ("Sommarnattens Leende"), 1955?

Tullix ha detto...

@ Stellarossa
Correzione: il film di Bergman é "Fanny e Alexander" ("Fanny och Alexander"), 1982 e gli interpreti del vecchio amante e della magnifica attrice sono Erland Josephson (Isak Jacobi) e Gun Wallgren (Helena Ekdahl). Mi ha messo fuori strada il riferimento a un "vecchio" film, mentre questo è uno degli ultimi.
Aggiungo che oltre a Joyce c'è anche un piccolo omaggio a Faulkner, letto mezzo secolo fa.

Zio Scriba ha detto...

In effetti il flusso di coscienza era troppo intelligente, gustoso e divertente per poter essere una parodia degli sms... col mio commento ho un po' troppo divagato sulle kappa mentre sarebbe stato più giusto sottolineare la tua bravura, e la fatica che dev'esserti costata questo pezzo vertiginoso... cose che, seppure in ritardo, ci tengo molto a fare adesso! :D

Alberto ha detto...

Arrivo solo adesso e scopro questa skritura. Magistrale. Tieni però presente che forse la maiuscole hanno il tempo contato.