c'è un intruso!

c'è un intruso!
come fregare il cacciatore

giovedì 24 febbraio 2011

Non basta ancora?

Quante altre migliaia di morti saranno necessarie per andare oltre le parole vibranti di sdegno per i massacri e i crimini contro l'umanità di un tragico pagliaccio dai capelli tinti che a quest'ora dovrebbe già essere appeso a testa in giù in qualche piazzale di Tripoli a soddisfare la sua vocazione al martirio (o quantomeno impacchettato in attesa di processo per genocidio)? E l'altro tragico pagliaccio nostrano dai capelli finti e il suo esperto in scioline e slalom, invece di respingere sdegnosamente le accuse di aver fornito razzi ai rivoltosi, quando (almeno) minacceranno di armare davvero il popolo insorto e di sequestrare (meglio sarebbe espropriare) i fondi della Libia investiti in Unicredit, Fiat, Finmeccanica, Eni, Mediobanca, Juventus, Olcese, Retelit, sbattendosene di ricatti su petrolio e gas e accordi economici (che tanto verranno tutti abrogati dalle opposizioni che prenderanno il potere)?
A scanso di equivoci, io non amo la violenza e vorrei che le controversie si risolvessero in maniera civile, ascoltate liberamente le ragioni di tutti (le ragioni, non i poteri). Ma di fronte a un dittatore folle e assassino non sono possibili mediazioni (e voglio rammentare che per un principio morale di ordine superiore l'uccisione del tiranno non è considerata delitto e - per la Chiesa - neppure peccato), è una questione di pulizia etica. Pietà l'è morta.
Nel 1936 in soccorso della Spagna repubblicana attaccata dai franchisti intervennero circa 59.000 uomini (tra cui 4.050 italiani) provenienti da 53 nazioni dei cinque continenti, inquadrati nelle Brigate Internazionali, sotto il simbolo della stella rossa a tre punte riportato sopra. Circa il 30% morì combattendo e il 50% rimase ferito. Il 21 settembre 1938 le Brigate vennero ritirate dal fronte su pressione delle democrazie occidentali impegnate nella "lungimirante" politica di non intervento. Altre situazioni e altri tempi, sicuramente (e altri uomini sicuramente migliori)...

7 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Premesso che è ovvio stare col cuore dalla parte di quella povera gente massacrata, se non altro in odio alla violenza sanguinaria dei tiranni. Premesso che per quella faccia di merda di gheddafI provo nausea al solo intravvederlo, così come per gli untuosi italiani di merda (politici e industriali, dall’andreotteria alla berlusconeria all’agnelleria) che se lo sono coccolato e hanno fatto affari con lui. Premesso tutto ciò, io credo che il parallelo corretto con quanto accade in Nordafrica non sia tanto con la Spagna franchista (dove era fin troppo facile individuare i buoni di qua e i cattivi di là) bensì con la rivoluzione iraniana: avessimo avuto i blog allora, avremmo rischiato, nella fretta di essere anti-Scià e pro-popolo, di diventare sostenitori di quel porco maiale bastardo troglodita assassino di Khomeini? Io spero che quanto accade in Libia e paesi limitrofi non sia “per il peggio”: perché certi regimi sono merda umana al quadrato del cubo, ma la storia ci insegna che fra maledetti esseri umani non c’è mai limite al peggio. Quanti di questi uomini che affollano le piazze sono Spiriti Liberi che lottano per libertà, giustizia sociale, eguaglianza, futuro migliore, e quanti aspettano solo di sostituirsi al tiranno per usare poi quella stessa violenza come fa comodo a loro, impiccando rivali politici, non-musulmani, ebrei, europei, omosessuali, donne, artisti, Liberi Pensatori?
Ripeto, per me Gheddafi è sinonimo di Conato di Vomito Marcio, ma nemmeno per un secondo, nemmeno per sbaglio, potrei mai sostenere della pericolosa sottofeccia integralista religiosa. Nemmeno col pensiero. Figuriamoci con le armi.

Luca and Sabrina ha detto...

Luca ed io siamo d'accordo con quanto ha scritto Zio Scriba, perchè al di là della nostra condanna morale nei confronti di Gheddafi che è fortissima, in quanto essere a parer nostro nemmeno umano, ci poniamo la stessa domanda che si pone lo Zio, ovvero, quanti di quelli che sono nelle piazze sono illuminati e quindi lottano per la libertà e quanti invece hanno altre mire?
Sabrina&Luca

Anonimo ha detto...

Sono proprio curioso come intenda procedere la comunità internazionale... il futuro di questo Paese è un grosso punto interrogativo...

Tullix ha detto...

@Zio Scriba (e Luca and Sabrina)
Non intendevo fare un parallelo tra Nordafrica e Spagna franchista: il riferimento alle Brigate Internazionali voleva essere più che altro l'espressione di una nostalgia per un periodo e una temperie politico-morale (purtroppo temo passati per sempre) in cui c'erano ancora uomini e donne che si mettevano totalmente in gioco "buttando il cuore oltre la barricata", rinunciando alle loro piccole sicurezze di anime belle per sporcarsi col duro tentativo di piegare la realtà alla ragione, alla faccia di "legni storti" assortiti. Non pensavo quindi a una sorta di partecipazione fisica di volontari romantici e velleitari che non sarebbero stati accettati per primi dai rivoltosi (però confesso che mi piacerebbe esistessero forze internazionali capaci di intervento rapido ed efficace in casi conclamati di crimini verso l'umanità, come questo libico, in cui i discorsi sulla sovranità nazionale costituiscono solo alibi o complicità). Ma non ho visto, accanto agli appelli a fermare il massacro e all'organizzazione di aiuti umanitari, nessuna proposta - che ne so - di raccogliere fondi per acquistare armi o mezzi logistici per il popolo in rivolta, per il quale sarà difficile riuscire ad abbattere il regime a mani nude o con le sole armi strappate all'esercito e ai mercenari. Parafrasando alla rovescia Marx, in certi momenti è necessario sostituire alle "armi della critica" la "critica delle armi", correndo anche dei rischi. In questo senso il parallelo con l'Iran anti-Scià non mi sembra del tutto applicabile: sulla base delle testimonianze fin qui note (vedi anche la puntata di ieri di "Annozero") dietro la rivolta non paiono esserci i progetti fondamentalisti ventilati da Berlusconi & C., anche se chiaramente qualcuno ci proverà. I giovani (e non dimentichiamo le donne) esasperati e affamati di futuro mi sembrano troppo disincantati e informati per farsi fregare (ancora) da fumisterie religiose. E in ogni caso che si fa? Si aspetta che la rivoluzione si trasformi spontaneamente in un "pranzo di gala"? Va bene il "pessimismo della ragione", ma ricordiamoci che va sempre coniugato con l'"ottimismo della volontà".

stellarossa ha detto...

@ Zio Scriba, Luca e Sabrina : allora non ci fidiamo più! Dati i precedenti tutti i futuri sono da buttare nel cesso per precauzione, un enorme preservativo che ci mettiamo in testa... Nelle piazze africane erano troppe le persone come me e voi, i morti "comuni" tanti tanti..troppi per essere una roba organizzata.
E se capitasse a noi? Pensate che bellezza sentirsi dire eh no, state facendo casino al soldo di santaromanachiesa quindi occhio , non mi freghi brutto burattino che ti fai ammazzare per nulla.
Ragioniamo a parti invertite? E' un ottimo esercizio , chiudete gli occhi e immaginate…

@ Tullix: Leggerti è un piacere, imparo un mucchio di cose, grazie.

stellarossa ha detto...

Gramellini è d'accordo con me.Gran consolazione :)

Alberto ha detto...

Non mi sembra e non credo che andrà a finire come in Iran. Che quella lezione abbia servito ai movimenti attualmente in rivolta? e che anche loro comincino a imparare la divisione fra fra dio e cesare?