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come fregare il cacciatore

lunedì 18 luglio 2011

Eros e Teratos, ovvero l'astuta Brunetta


Sostiene Stellarossa (la quale - oltre a essere dotata di suo di una non discutibile capacità di gusto istintiva e coltivata - è fonte molto informata anche di frivolezze e gossip) che Tommasa (detta Titti) Giovannoni recentemente in Brunetta sia dotata di lunghe gambe strutturate come ruderi di colonne doriche; ma mentre la parte inferiore è funestata dalla fuga laterale dei polpacci, la parte superiore fa da appoggio a capitelli di glutei espansi e incontrollabili, conferendo al tutto una simpatica configurazione a X. Aggiungo di mio che anche la faccia non è quella gran cosa, iscrivibile com'è a pieno titolo nello scipito circuito delle segretarie di uffici decentrati per il marketing di rubinetterie industriali (si tratta di un livello inferiore a quello delle impiegate di banca e - con rispetto parlando - delle assicurazioni).
Lo sgomento per l'accoppiamento col mitico mini-stro va quindi in un certo senso "ridimensionato": non è che potesse pretendere molto di più.
Permangono però alcune perplessità sulle motivazioni profonde di tale gesto, considerata anche l'astuzia con la quale la nostra protagonista ha saputo mettere al riparo la cerimonia da precari contestatori e poliziotti. Astuzia che ha sicuramente a che fare con l'esperienza di architetto di interni e progettatrice creativa di divani e cadreghe.
Nel capitolo sesto de Il segno dei quattro di Arthur Conan Doyle, Sherlock Holmes afferma che "quando hai eliminato l'impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità".
Partiamo da qui e scartiamo subito l'impossibile, ovvero:

La motivazione "Al cuore non si comanda"

Per quanto la realtà possa essere romanzesca, non può trattarsi di "normale" innamoramento perché si cadrebbe nel campo della normativa della Legge 180/1978 regolamentata dalla Legge 833/1978 agli articoli 33-35 (Trattamento Sanitario Obbligatorio - TSO - in ambito psichiatrico con ricovero presso i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura o SPDC). In caso di mancato recupero di una percezione della realtà adeguata occorrerebbe purtroppo poi ricorrere a una variante estrema della Cura Ludovico, consistente nella proiezione ininterrotta di filmati di discorsi e dichiarazioni di Brunetta intervallate da gigantografie di particolari di smorfie, cachinni e cotonature di capelli, cose che neanche a Abu Ghraib e a Guantanamo.

La variante Masters - De André

Della canzone "Un giudice", che Fabrizio De André ha scritto ispirandosi alla poesia "Judge Selah Lively" dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, ci si ricorda particolarmente per la parte finale relativa alla distanza tra cuore e orifizio anale, ma nel nostro caso può risultare più interessante l'inizio:

Cosa vuol dire avere / un metro e mezzo di statura, / ve lo rivelan gli occhi / e le battute della gente, / o la curiosità / di una ragazza irriverente / che si avvicina solo / per un suo dubbio impertinente / vuole scoprir se è vero / quanto si dice intorno ai nani, / che siano i più forniti / della virtù meno apparente / fra tutte le virtù / la più indecente.

Se prendiamo poi in considerazione il detto popolare settentrionale "faccia smorta, f*** forta", possiamo ipotizzare una più realistica variante al femminile di teratofilia, quale descritta già nella Psychopathia Sexualis di Richard Freiherr von Krafft-Ebing (1886).

L'ipotesi Black Widow

Già sviluppata in film quali La vedova nera (Black Widow, Usa, 1987) di Bob
Rafelson, con Theresa Russell e Debra Winger, l'ipotesi prevede la prematura non naturale scomparsa del disgraziato consorte e il relativo incameramento del patrimonio mobile e immobile.
Trattandosi di pratica seriale richiede però tempi mediamente lunghi e cambi di identità per non generare sospetti. Così come occorre una grande padronanza emotiva, una volta esauriti i mal di testa e le indisposizioni varie, per accondiscendere a congiungimenti carnali (inevitabilmente seguiti da iterativi e petulanti commenti: "ti è piaciuto, ti è piaciuto, ti è piaciuto? sono stato bravo, sono stato bravo, sono stato bravo?").

La supposizione Wilder - Stanwyck

Parrebbe una variante dell'ipotesi Black Widow, ma comporta l'utilizzo di un complice-esecutore non molto sveglio o obnubilato dal fascino e dalla passione su cui far ricadere la colpa. Si veda appunto il film La fiamma del peccato (Double Indemnity, Usa, 1944) di Billy Wilder o Brivido caldo (Body Heat, Usa, 1981) di Lawrence Kasdan ispirato allo stesso romanzo di James Cain. Certo paragonare Titti a Barbara Stanwyck o a Kathleen Turner è leggermente azzardato, ma se fossi Renato Brunetta qualche sospetto sui frequentatori di casa con le caratteristiche di cui sopra (Angelino, per esempio) comincerei ad avercelo. Il fatto di essere, per dichiarazione della signora, "intelligente e ironico" e di avere rinunciato al Nobel per l'economia per la carriera politica non sono mica delle assicurazioni (tanto meno a premio doppio).

La sindrome Macbeth

Un noto proverbio siciliano recita "cumannari è megghiu ri futtiri": che sia questa la spiegazione? Novella Lady Macbeth la nostra vorrà tramare nell'ombra per spingere il consorte (per il vero più un Riccardo III che un Macbeth) verso il massimo del potere senza scrupoli? Una lettura della risposta alla lettera del marito (Atto I, Scena 5^) parrebbe confermare questo sospetto:
Ma non mi fido della tua natura: / troppo latte d'umana tenerezza / ci scorre, perché tu sappia seguire / la via più breve. Brama d'esser grande / tu l'hai e l'ambizione non ti manca; / ma ti manca purtroppo la perfidia / che a quella si dovrebbe accompagnare.
Temo però anche qui che il paragone con la tragica grandezza proprio non regga.

Non resta quindi che:

La congettura Browning

Nel bellissimo e terribile film di Tod Browning Freaks (Freaks, Usa, 1932) Cleopatra, trapezista di un circo che ha tra le sue attrazioni esseri deformi e bizzarri, finge di ricambiare l'amore di Hans, affetto da acondroplasia, e viene accolta dalla comunità dei freaks ("L'accettiamo, una di noi" è la frase, citata anche in The Dreamers - I sognatori, GB-F-I, 2003 di Bernardo Bertolucci).
Dopo il matrimonio, in combutta con Hercules, il forzuto del circo, inizia ad avvelenare il marito per impossessarsi dei suoi averi, ma viene scoperta e, in una notte tempestosa, viene orribilmente mutilata dalla comunità che difende compattamente i suoi membri.
Nell'ultima terribile scena del film si vede Cleopatra, (interpretata da Olga Baclanova) esibita come fenomeno da baraccone nel ruolo di donna-gallina.
Alla fine la mostruosità dell'anima corrisponde a quella del corpo.

Renato Brunetta, lo diciamo per il suo bene, farebbe meglio a controllare il contenuto delle boccette nere che circolano per casa.




2 commenti:

stellarossa ha detto...

Sei una serpe.
Carino il rimando ai film, di disfarmi di un marito ricco ma ,con il dentifricio mi aveva aperto orizzonti,era geniale questa cosa.
Hai citato Freaks che ho amato moltissimo ma che in questo contesto non c'entra nulla, i due in questione sono squallidi e privi di umanita',sono solo due brutte persone, anche dentro sono brutte tracimano bruttezza e squallore.
Io li ignoro sono meno importanti degli afidi elle rose.
I veri freaks sono meraviglie.

Nik ha detto...

Ragazzi, che fine avete fatto? è da luglio che aspetto vostri nuovi post. Mi mancano le vostre arguzie!
E di argomenti in ballo ce ne sono tanti.

A presto! Nik