c'è un intruso!

c'è un intruso!
come fregare il cacciatore

giovedì 29 luglio 2010

L'amore è una cosa meravigliosa (Love Is a Many-Splendored Thing, Henry King, 1955)

La notizia è di quelle commoventemente romantiche: il settimanale "Diva e Donna"(sic) riferisce del nuovo amore in boccio tra Renzo "la trota" Bossi e tale Morali Elena, fresca concorrente de "La pupa e il secchione" (a proposito della quale la biondazza ha dichiarato non inaspettatamente: "La cultura mi annoia").
Ora, non so se avete presente l'aspetto fisico (su quello intellettuale c'è ahimè ben poco da dire, basti ricordare la realizzazione del simpatico videogiochino "Affonda il clandestino") del Bossi jr, ma sadisticamente ve le riporto lo stesso:
  • alta statura con gambe lunghe e braccia corte
  • faccia disarmonica larga e bassa con cranio lungo dalla fronte all'occipite (dolicocefalia e cameprosopia)
  • orbite basse e rettangolari
  • naso prominente
  • grande capacità (potenziale) cranica.
La descrizione è quella dell'Uomo di Cro-Magnon, antica varietà dell'Homo sapiens sapiens (in questo caso un po' meno) largamente diffusa in Europa nel paleolitico superiore (da circa 36.000 a circa 10.000 anni fa): si può aggiungere la caratteristica bocca ondulata (con drenaggio laterale di saliva) che si trasformerà, passato il turgore della giovinezza, in un ghigno tipo quello di Nosferatu Sallusti, e soprattutto il tipico e simpatico caschetto di riccetti neri (quantunque poco padano) teso a sottolineare l'angustia della fronte e che lo fa somigliare un po' al Ninetto Davoli di Uccellacci e uccellini (Pier Paolo Pasolini, 1966).
Da una breve indagine condotta su un ristretto ma rappresentativo campione femminile, alla domanda "Intrecceresti una relazione col Trota?", le risposte più benevole e riferibili sono state: "Piuttosto mi sgarro le vene" e "Preferisco darmi al lesbismo militante". La signorina Morali invece la pensa diversamente ("Al cuore non si comanda"), visto che i due sono stati sorpresi a cena nel Bresciano (cassoeula?) e poi in passeggiate notturne a Bergamo e "in intimità su una panchina: si guardano con intensità e la mano di lei scivola sulla gamba di lui". L'Elena di Trota conferma poi a "Diva e Donna": "Siamo usciti insieme. Ci siamo conosciuti mesi fa al concorso di Miss Padania: siamo diventati amici, Renzo mi ha detto che gli piaccio come persona e non mi vede come Pupa: non gli importa quello che ho fatto un tv. E' tenero". Ed è proprio sull'aggettivo "tenero" che si apre una questione inquietante, specie in riferimento a quello scivolare birichino e maliziosetto della mano di lei sulla gamba di lui: "Ma quelli della Lega non erano famosi per avercelo duro?"

giovedì 22 luglio 2010

Inattese patate, gatti che riciclano e palle che girano




Nate e cresciute nell'angolo di terra destinato al compost, non mi sarei mai accorta di loro se non avessi zappettato per rivoltare gli strati.
Bellissime, innocenti semplici patate che non conoscono nulla di chimico e son sane e buone lo stesso; stavano vicine alla parete di tufo, qualcuna incastrata nel tufo, quindi erano pulite pulite con la buccia liscia e sottile. 2 Kg di meravigliose patate in una giornata insulsa possono fare la differenza.






Anche poggiare due scatole vuote su un tavolo e trovarle abitate nel giro di un minuto -i mici hanno l'agenzia immobiliare più veloce del globo - ha dato un senso a una giornata che procedeva come in Calore e Polvere ma senza l'India...


Mi girano, mi stanno girando per mille motivi, l'ultimo è che sto faticando a postare foto, sto faticando a scrivere come vorrei, sto trovando novità nella composizione del blog perchè son cambiate un sacco di cose e questo vuol dire che devo studiare blog di nuovo, uffa.


Bene, adesso guardo l'anteprima migliorata, eh signor Blogger?


Una doccia gelata prima di fare cambiamenti no, eh?

lunedì 19 luglio 2010

Le Fond de l'Air...

Perché col caldo non vadano perduti, riporto i sacrosanti versi di Bruno Tognolini, apparsi su "l'Unità" di sabato 17 luglio e tratti dal suo libro Rime di rabbia, Salani, 2010. Il libro è indirizzato ai ragazzi sopra i sette anni, quindi va bene per tutti noi.

Rima della rabbia giusta

Tu dici che la rabbia che ha ragione
E' rabbia giusta e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro tutta quella gente
Ma poi cambi canale e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce quando arriva la stagione
Vedere se diventa indignazione
E se diventa, voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo

martedì 13 luglio 2010

NEANCHE GLI DEI...

"Contro la stupidità neanche gli dei possono nulla" (Friedrich Schiller)

Carlo Maria Cipolla nel suo brillante saggio "Le leggi fondamentali della stupidità umana" (in Allegro ma non troppo. Il Mulino, 1988) individua due fattori di cui tenere conto per esplorare il comportamento umano:

- Danni o vantaggi che l'individuo procura a se stesso

- Danni o vantaggi che l'individuo procura agli altri

Creando un grafico col primo fattore sull'asse delle ascisse (x) e il secondo sull'asse delle ordinate (y) si ottengono quindi quattro gruppi di persone:

  1. Intelligenti (in alto a destra): fanno il proprio vantaggio e quello degli altri
  2. Sprovveduti (in alto a sinistra): danneggiano se stessi e avvantaggiano gli altri
  3. Banditi (in basso a destra): danneggiano gli altri per trarne vantaggio
  4. Stupidi (in basso a sinistra: danneggiano gli altri e se stessi.
Prendiamo il caso dei purtroppo sempre più frequenti episodi di violenza estrema in cui ex fidanzati/mariti/amanti, incapaci di accettare separazioni, rifiuti, abbandoni, uccidono le fidanzate/mogli/amanti e poi spesso si suicidano, talvolta motivando il tutto con l'argomentazione che "è l'unico modo per rimanere insieme". L'omicidio è normalmente preceduto da un più o meno lungo periodo di persecuzione e stalking nella convinzione di potere in questa maniera ripristinare la situazione precedente la rottura.
Secondo lo schema di Cipolla questi individui, non accettando di essere considerati degli sprovveduti, si ritengono soggettivamente intelligenti perché pensano di perseguire il proprio vantaggio e quello della persona "amata", anche se essa non è cosciente del proprio bene. Oggettivamente sono invece dei banditi, proprio perché, non considerando accettabili le scelte dell'ex partner, in realtà lo danneggiano. Ancor più se arrivano all'omicidio, che li priva irrimediabilmente dell'oggetto del presunto "amore" e li consegna definitivamente alla categoria degli stupidi, di cui il suicidio rappresenta l'estrema consapevolezza.
Non sarebbe stato più semplice, proprio con un "atto d'amore", favorire l'altro a proprio relativo svantaggio? Ma nel paese dell' accà nisciun'è fesso questo è spesso impossibile.
Però in questo discorso l'amore cosa c'entra? In realtà niente, ed è fuorviante parlare di amore "malato", amore "violento", amore "possessivo". Amare qualcuno dovrebbe essere essenzialmente volere il suo bene, senza la pretesa che esso coincida necessariamente col mio bene, che venga corrisposto liberamente: se questo accade spontaneamente allora l'amore si "realizza", altrimenti prima o poi (meglio prima) occorre prenderne atto. Così come occorre prendere atto che quello che sembra un sentimento eterno e assoluto può esaurirsi o venire vissuto in maniera anche molto diversa dalle due diverse persone. La riflessione sulla perdita e il lavoro su di sé per elaborarla possono e debbono essere degli strumenti formidabili di educazione sentimentale e di maturazione. Quanto al "possesso" poi, come diceva Carlos Castaneda, ogni momento della vita trasforma ogni persona così tanto che nessuno può riuscire a possedere definitivamente sé stesso: figuriamoci quanto è risibile la pretesa di possedere un altro.
E infatti non è dell'altro che si tratta, come soggetto altro col quale mi devo confrontare e col quale posso o non posso riuscire a condividere emozioni o costruire progetti comuni; no, l'altro è l'oggetto della mia brama, il mio bene come bene di consumo, la stampella della mia insicurezza, la protezione dalla mia infantile paura del buio, il mio status symbol, la gratificazione del mio ego spellacchiato, il mio bisogno di individuazione e di dominio in un mondo nel quale sempre di più io vengo considerato oggetto fungibile, sacrificabile, precario, insignificante. Se mi portate via anche quest'ultimo oggetto, la tana in cui rifugiarmi, il mio soggetto collassa e tanto vale che collassi tutto il mondo. Così, invece di cercare di cambiare la realtà, è più semplice negarla, anzi annichilirla. Ma questa, appunto, al di là della sofferenza subita e inferta, è una cosa stupida.
Chissà se potrebbe funzionare da deterrente, fatta salva la pietas, l'attribuzione definitiva della categoria sulla lapide dei suicidi-omicidi, tipo:

Mario Rossi
1979-2010
stupido






venerdì 9 luglio 2010

IL BRUTO E LA BELLA

Battuta di Silvio Berlusconi agli imprenditori italo-brasiliani pronunciata il 29 giugno 2010: "Stamani in albergo volevo farmi una ciulatina (*) con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: 'Presidente, ma se lo abbiamo fatto un'ora fa...'. Vedete che scherzi che fa l'età?".
Battuta di Lidia Ravera al TG3 Linea Notte del 7 luglio 2010, parlando dell'intervento violento della polizia a Roma contro gli aquilani per impedire che manifestassero sotto Montecitorio o sotto Palazzo Grazioli in quanto sedi della controparte politica: "Ma dove dovevano manifestare, ai giardinetti?".
Le due battute, è evidente, sono lontanissime tra loro dal punto di vista ironico, comunicativo e stilistico e, come è noto, lo stile è l'uomo (e qui - soprattutto - la donna). Ma profondamente diverso è lo scenario che evocano, perché diverso è lo squallore che lasciano immaginare.
Nel primo caso si avverte un sentore umidiccio e maleodorante, sordido anche se l'albergo è a cinque stelle, con un vecchietto rincoglionito e sbavante che si aggira senza mutande per i corridoi con mazzi di banconote in mano alla ricerca assatanata di parti anatomiche da utilizzare.
Nel secondo l'ambiente evocato è molto più realistico e simile a quello della foto in alto: prati spelacchiati, immondizia dappertutto, panchine scrostate, pensionati che accompagnano biliosi botolotti dall'improbabile albero genealogico, mamme un po' sfatte con bambini obesi, badanti dal volenteroso italiano. Insomma, quanto di più lontano da uno scenario politico. Quantunque sono sicuro che i manifestanti sarebbero stati ascoltati con curiosità, interesse e partecipazione. E pure i cagnetti avrebbero smesso di abbaiare.

Lidia, ti avrei abbracciata!


(*) Per i non settentrionali, dal verbo transitivo "ciulare": 1. (dialettale)(volgare) fare sesso; 2. (dialettale)(gergale) rubare; 3. (dialettale)(gergale) truffare. Voce settentrionale accostabile a fottere.
Ovvero, dimmi come parli...

mercoledì 7 luglio 2010

ACHTUNG pacchetto sicurezza.

Il "pacchetto sicurezza" D.d.L 733, già passato al Senato, contiene un emendamento del Sen. Gianpiero D'Alia (UDC), articolo 50-bis titolato "Repressione di attività di apologia e/o istigazione a delinquere compiuta a mezzo Internet".
La settimana prossima il testo arriverà alla Camera come Articolo numero 60.
Quatti quatti si preparano.
Saranno presi di mira quanti negano l'olocausto? Quelli che hanno a che fare con la vendita di ricordini mussoliniani negli autogrill? Quelli che stanno passando info preziose su case vuote da "ripulire"? Quelli che si raccordano per pestare il prossimo frocio? il prossimo negro? la prossima donna?
Ma no! Troppo difficile...basterà fare la conta (con l'aiuto di Google) di chi scrive di nani e ballerine con vago disprezzo ma anche con schifo assoluto come qui, in questo piccolissimo blog.
Sua Eccellenza intanto si nega, si nega agli Aquilani, si nega ai sindaci...pare che abbia male a un polso. Non voglio pensare male…avrà firmato un mucchio di carte?

A proposito, sono notti che sogno di avere Frattini a mia disposizione. Per farne che lascio alla vostra fantasia, la mia è irriferibile.

sabato 3 luglio 2010

O basta là (*)


Il nostro ineffabile Pres.delC., reduce dai trionfi esteri, dichiara al Tg1 e al Tg5: "Situazione non tranquilla, ma ghe pensi mi".
Chissà perché a me viene sempre in mente un passo de "Il pendolo di Foucault" di Umberto Eco (l'ho già citato da qualche altra parte ma, scusate, quanno ce vò ce vò) in cui viene spiegato il significato dell'espressione "Ma gavte la nata":
"È torinese. Significa levati il tappo, ovvero, se preferisci, voglia ella levarsi il tappo. In presenza di persona altezzosa e impettita, la si suppone enfiata dalla propria immodestia, e parimenti si suppone che tale smodata autoconsiderazione tenga in vita il corpo dilatato solo in virtù di un tappo che, infilato nello sfintere, impedisca che tutta quella aerostatica dignità si dissolva, talché, invitando il soggetto a togliersi esso turacciolo, lo si condanna a perseguire il proprio irreversibile afflosciamento, non di rado accompagnato da sibilo acutissimo e riduzione del superstite involucro esterno a povera cosa, scarna immagine ed esangue fantasma della prisca maestà." (cap. 98)

(*) "O basta là" è un'altra citazione dallo stesso libro: "Solo un piemontese può capire l'animo con cui si pronuncia questa espressione di educata stupefazione. Nessuno dei suoi equivalenti in altra lingua o dialetto (non mi dica, dis donc, are you kidding?) può rendere il sovrano senso di disinteresse, il fatalismo con cui essa riconferma l'indefettibile persuasione che gli altri siano, e irrimediabilmente, figli di una divinità maldestra." (cap. 20)