c'è un intruso!

c'è un intruso!
come fregare il cacciatore

giovedì 30 dicembre 2010

gli anarchici.

Siccome mi sto avvitando la mattina con i link (ancora!) mi sono autocopiata e autoincollata e autocitata.


Se ci sono gli anarchici informali debbono esserci pure quelli formali, no?
E come esplicano la forma? Voglio dire che è vero che ormai l'immagine è tutto, ma non me lo aspettavo dagli anarchici; in effetti ricordo vecchie foto di anarchici con giacca scura cravatta (tinta unita) e camicia bianca con colletto duro, formalissimi au vrai, i più recenti portano maglioni dolcevita neri ma anche marrone scuro o verde strascuro, possono essere lavaggi sbagliati dell'originario nero... Insomma i colorini pastello acidi ma anche (dio che guasti che ha fatto Weltron nella mia tenera mente) i colori puffo-style li lasciano a Crepet, che tutto è ma non anarchico.
Forse l'anarchico informale porta anche le simil lacoste, comincia a fare caldo e il dolce vita fa sudare.
Se le porta saranno scure, pessima scelta d'estate.
Dai colori scuri desumo che non hanno gatti o cani a stretto contatto, per via dei peli, ovvio.
Io non ci credo che vanno in giro a mettere bombe: han già il loro bel daffare a che mettersi, altrochè...

Avevo scritto questo a marzo, adesso che i bombaroli son tornati si torna a chiamarli anarchici informali e restano i miei dubbi in proposito.
Forse è meglio dire non formalizzati? difformi? non a norma? fuori U.E.? mah!

giovedì 23 dicembre 2010

BUONE VACANZE &

buon Natale, buon capodanno, vi auguro soprattutto tantissima serenità...



Scendon gli gnomi giù scivolando
ai blogger buoni bene augurando
un poco ingenui un po' bolscevichi
contro i furbastri giovani e antichi
contro i potenti nuovi e già vecchi
e chi si arrampica sopra gli specchi.
Scendon gli gnomi o sono folletti
quasi per mano tenuti ben stretti
in un corteo ben ben colorato
in questo mondo coatto e sbagliato.
Scendono in fila giù serpeggiando
contro il Serpente che sta ammaliando
quantunque nano banale e volgare
ogni speranza e voglia di amare.
Scendono attenti scendono in tanti
sono pazienti e bene scavanti
da vecchie talpe e candide volpi
inventeranno fantastici colpi!
da Tullix

martedì 21 dicembre 2010

Vieni avanti, minorato

L'"onorevole" Maurizio Gasparri, finora noto per l'imitazione che faceva di Neri Marcorè e per il preclaro ma contraddittorio sguardo rivolto contemporaneamente al passato e al futuro, dopo essere riuscito il 14 dicembre ad alzare contro Fini il dito medio (segnandoselo prima col pennarello, come riporta www.spinoza.it) si è montato la testa e ora crede di essere Tom Cruise in Minority Report, il film di Steven Spielberg del 2002 tratto (con molte differenze, come sempre) da un racconto di Philip K. Dick.
La trama è nota: nel 2054 a Washington gli omicidi sono stati cancellati grazie a un sistema chiamato "precrimine" basato sulle premonizioni di tre precog, individui dotati di poteri di precognizione, una donna (Agatha) e due uomini (Arthur e Dashiell) (dai nomi di famosi autori di gialli): in questo modo la polizia riesce a impedire gli omicidi prima che essi avvengano e ad arrestare i "colpevoli", non punendo il fatto (che non avviene), bensì l'intenzione di compierlo e che porterebbe a concretizzarlo. Non sempre le previsioni dei precog coincidono: a volte Agatha, la precog più dotata, vede l'omicidio in modo diverso dagli altri due e tale versione prende il nome di "rapporto di minoranza" (da cui il titolo). La trama si sviluppa poi in maniera piuttosto complessa, ruotando essenzialmente sulla precognizione di omicidio del protagonista, interpretato da Tom Cruise e porta infine all'abbandono del sistema del "precrimine" e alla "liberazione" dei tre precog.
Ma Gasparri, evidentemente, non può essere andato oltre le prime scene (non è colpa sua, è che lo disegnano così): per questo deve essergli apparso geniale avanzare la sua proposta di arresto preventivo dei facinorosi da apposito elenco, confondendo il "Rapporto di minoranza" col "Rapporto da minorato" e i precog con i precoque (con riferimento allo stato di cottura dei residui neuroni dovuto al disperato sforzo di connessione).

sabato 18 dicembre 2010

Corsi e ricorsi


E adesso ci tocca risentire nei dibattiti il solito refrain: "vanno bene le manifestazioni pacifiche, ma la violenza no, va isolata e respinta in maniera netta, eccetera". Il che poi diventa un bell'alibi per non starli ad ascoltare, gli studenti. I quali sono mesi e mesi che protestano, manifestano, occupano, presidiano, inventano provocazioni senza che nessuno dei responsabili della cosiddetta riforma (in senso privatistico) si degni di ascoltare le loro ragioni, che sono poi le ragioni della loro vita e del loro futuro in primo luogo e poi della vita e del futuro di tutti (o vogliamo finire in uno squallido orrore di CEPU?). Voi non sareste vagamente incazzati ed esasperati? Non vi verrebbe voglia di mandare all'aria tutto?
(Considerazione estetica ed etico-politica: ma vi siete accorti come in poco tempo - grazie anche alla stupidità del governo - quelli che sembravano branchi di bamboccioni omologati sono diventati "belli", determinati, arrabbiati, sempre più coscienti e dialettici? Speriamo che questa volta non si facciano fregare...)

martedì 14 dicembre 2010

Non ho voglia nemmeno di finire questo abbozzo di blog

ecco, ho scritto tutto nel titolo.
Giornataccia
ho lasciato da parte il tricot, povera Evilla, la stavo maciullando, ho sul tavolo una polpetta di lana.
Va bene, aspettiamo ancora…………………………………..

sabato 11 dicembre 2010

Ecco, all'incirca…più o meno.



Raffinatissima cattiveria

lunedì 6 dicembre 2010

Spero che

Spero che la smettano di chiamare "il marocchino" un ragazzo di 22 anni e spero con tutto il cuore non c'entri nulla con la sparizione di una ragazzina a Biandrate, in provincia di Bergamo. Immagino il clima in quel posto li' e non solo adesso che è inverno. Immagino anni e mesi e giorni passati in un posto che non ha nemmeno la grazia di un clima mite, di un paesaggio che strappi un sorriso a guardarlo dalla finestra al mattino, immagino le occhiate ostili piantate nella schiena, le mezze parole, i mugugni e pure le invidie… avere facce pallide e flaccide e denti cosi' cosi' contro lo splendore di chi è nato al sole e ha il coraggio di sopportare, di starci al gioco perchè la posta è la vita, la tua e quella di chi hai lasciato a casa, quella vera, dove non si mangia perchè qualcun altro si frega la roba tua (chi governa?).
Un altra ragazzina è morta questa estate, ammazzata da parenti italianissimi. Meno male che in quel periodo non c'erano i "negri" da quelle parti, anche se ci han provato a mettere in mezzo la badante slava. E già, in mancanza dell'uomo nero va bene qualsiasi roba, ma che sia Straniera, mi raccomando.

sabato 4 dicembre 2010

Un ragionamento semplice

Questo è un guaio grosso, questi lo hanno provocato, sono decenni che lo fanno con lautissimi guadagni e vi giuro che sono tantissimi soldi, tanti che se fossero impiegati diversamente la sanità europea sarebbe perfettamente funzionante, quella Italiana ne ha un gran bisogno...

Le prime vittime sono innocentissime bestiole.
Tutti si scandalizzano in questi giorni per la fornitura da parte dell'Italia agli USA di Pentotal destinato alle loro esecuzioni capitali. Nessuno si scandalizza che la Green Hill di Montichiari, Brescia, Italia, di proprietà dell'americana Marshall Farm Inc., allevi cani beagle da smerciare come fossero "robe" in mezza Europa, destinati a essere ridotti cosi:
Se il risultato di simile devastazione è il guaio grosso del primo link, vuole dire che c'è qualcosa che non va, no?
I laboratori Covance li conosco troppo bene, il più professionale dei vivisettori che ci lavorano è uno psicopatico, il peggiore è uno psicopatico sadico. Sono medici che non hanno mai visto un malato in tutta la loro carriera, sono pazzi furiosi. E ne ho le prove.
Se leggete la lista dei fornitori di questo allevamento capirete che l'indotto è enorme, un intero pezzo d'Italia lucra, vive, guadagna per arrivare a quel cane, quello della foto.
Si dice che la rete sia un mezzo molto veloce per fare rivoluzioni grandi o piccole, non in questi casi: a leggere queste cose tutti girano gli occhi e chiudono i cervelli.
Tranne poi rovinarsi la vita con farmaci che non funzionano, con sostanze chimiche di comunissimo uso, dai detersivi ai cosmetici, alle tinture per capelli, l'elenco è infinito.

Va bene, non amate gli animali, ma ci tenete alla vostra salute? Allora fate qualcosa quando se ne presenta l'occasione, come in questo caso.

venerdì 3 dicembre 2010

Esiste anche questo

da leggere, sapere è o non è potere?
Sono stanca che cose così importanti stiano nel ghetto anche perchè gli effetti di queste inutili pratiche ci tornano indietro come un boomerang. Che nessuno si illuda: infine le vere e ultime cavie siamo noi, le uniche valide…
Sono stanca di padroni amorevoli solo con i propri animali, stanotte sono veramente avvilita. E stanca.
E NON finanzio neanche con un centesimo le ricerche anti tutto che son così pressanti in questo periodo: lo farò quando sparirà l'ultimo stabulario.

mercoledì 1 dicembre 2010

Director's Cut video

Director's Cut




Lo striscione portato dagli studenti a Napoli (ma spero in qualsiasi altra città) è un omaggio a Mario Monicelli e una risposta alla sua lucida e bella intervista del 25 marzo 2010 a "Rai per una notte".

Mario Monicelli è stato un Regista e un Uomo. Un Regista non è un semplice metteur en scene, uno che segue fedelmente le indicazioni del soggetto, della sceneggiatura, le direttive del Produttore, un esecutore. No, un Regista è un Autore, uno che inventa, rielabora, assembla, reinterpreta, dirige; uno che si scontra anche duramente con gli altri componenti se necessario e riesce a trovare una sintonia, a controllare la dialettica, a imprimere a un'opera la sua impronta, quello che fa sì che un film sia il suo film. Uno che ha l'ultima parola, il final cut, che determina la forma definitiva. Un Uomo, parallelamente, è uno che sa che la propria vita è, deve essere, il proprio film, magari non un capolavoro, ma comunque qualcosa per cui nessuno possa chiedere indietro il prezzo del biglietto. Qualcosa che non è imposto da nessuno sopra di lui, qualcosa per cui lottare con le unghie e con i denti per essere lui a dirigere e non per essere diretto. E se è costretto dai tempi e dalle contingenze a subire forze che a volte sembrano incontrastabili, queste forze riesca, almeno nella sua coscienza, a non accettare mai e continui a lavorarci contro anche poveramente, anche quasi invisibilmente. E che poi, quando non c'è più niente da fare e prima di scivolare nella degenerazione e nella dissoluzione, abbia ancora la forza e l'orgoglio di scegliere lui il punto in cui far apparire la parola FINE, alla faccia di qualsiasi Produttore (e alla faccia delle iene e degli sciacalli pro (bad) life).